È in corso una vera e propria mattanza di alberi a Roma,
un'ecatombe silenziosa ma devastante. Uno dopo l’altro, i giganti verdi che per
decenni hanno dato ossigeno, ombra, bellezza e vita alla città vengono
decapitati con ferocia e indifferenza. Le scuse? Sempre le stesse: “sono
pericolosi”, “vanno abbattuti per sicurezza”. Una giustificazione comoda e
ormai ridicola, dietro cui si nasconde l’ennesimo abuso, l’ennesima decisione
calata dall’alto senza alcuna trasparenza.
Dove sono le perizie? Dove sono i documenti tecnici che
provano la pericolosità di questi alberi? Non ci sono, perché non servono:
quello che serve è solo far quadrare i conti con i soldi del PNRR. Roma viene
ripulita dal verde come fosse un fastidio, un intralcio. E tutto questo accade
senza opposizione, senza voci forti che denuncino l’evidente follia.
Improvvisamente ogni albero diventa una minaccia. Ma
davvero ci vogliono far credere che centinaia di alberi in perfetta salute
siano tutti improvvisamente “a rischio”? Davvero dobbiamo far finta di non
vedere che questa operazione ha ben altri scopi?
E il 5G? Troppo facile bollare tutto come “complottismo”.
Ma perché non si indaga mai seriamente? Perché certe coincidenze si ripetono in
ogni città dove si installano nuove antenne?
E ora che l’estate è alle porte, chi pagherà il prezzo di
queste decisioni scellerate? I cittadini, ovviamente. Senza alberi, senza
ombra, Roma si trasformerà in un forno a cielo aperto. Le strade bolliranno,
l’asfalto fonderà e il caldo sarà insopportabile. Lo sappiamo bene: gli alberi
sono il nostro primo scudo contro il caldo, la nostra difesa naturale.
Toglierli significa condannarci a vivere in un inferno urbano fatto di cemento
e calore soffocante.
La gente è indignata. E ha tutte le ragioni per esserlo. I
cittadini parlano, protestano, scattano foto, pubblicano video, denunciano sui
social. Ma chi dovrebbe ascoltare, continua a tagliare e ignorare. È una
vergogna pubblica sotto gli occhi di tutti. È ora di alzare la voce, prima che
della Roma verde non rimanga nemmeno un ricordo.
Le denunce ci sono. A Trastevere e Monteverde, residenti
hanno protestato contro l'abbattimento di platani e frassini, accusando il
Comune di Roma di potature mal eseguite e di non fornire documentazione tecnica
adeguata. A via Gregorio VII, cittadini e associazioni hanno organizzato una
mobilitazione in Campidoglio per difendere gli alberi storici minacciati dal
taglio. In piazza Riccò, il comitato "Verde Brillante" ha organizzato
un flash mob per protestare contro l'abbattimento di quindici alberi senza
preavviso ai residenti.
Davide Zedda