martedì 27 maggio 2025

Il massacro verde dell’agenda 2030.

 


Continua inarrestabile, feroce, e totalmente insensata la distruzione del patrimonio verde in Italia. Questa volta è toccato a Vibo Valentia, in piazza Salvemini, dove alberi perfettamente sani sono stati abbattuti come se fossero rifiuti da smaltire, non vite da rispettare. Non un ramo secco, non un segno di malattia: solo il peso inaccettabile della loro esistenza di fronte al “progresso” imposto.

Tutto questo ha un nome e una giustificazione sempre più inquietante: Agenda 2030. Dietro la patina di parole su sviluppo sostenibile e futuro intelligente, si nasconde una realtà ben più cupa: l’annientamento sistematico di ciò che è naturale per fare spazio al digitale, alle antenne 5G, e alle tanto celebrate (quanto disumanizzanti) Smart City.

Ma a quale prezzo? Il silenzio verde degli alberi viene sostituito dal ronzio incessante della tecnologia, l’ombra fresca delle chiome secolari cede il passo al cemento rovente. Ci parlano di innovazione, mentre assistiamo a un vero e proprio scempio ecologico, compiuto nel nome di una modernità che ha smarrito ogni contatto con la Terra.

Vergogna.

Abbattere alberi sani non è progresso. È un atto criminale contro la natura e contro le generazioni future. Chi ha autorizzato questi abbattimenti dovrebbe rispondere non solo politicamente, ma moralmente e civilmente del danno arrecato. La cittadinanza deve svegliarsi, informarsi, resistere. O il prossimo albero a cadere potrebbe essere quello sotto casa tua.

Davide Zedda


Vorrei fare una semplice domanda a tutti coloro che hanno visto l'orripilante video: secondo voi  qual è l’unico animale al mondo che distrugge il proprio habitat?

Voi direte: è l'animale uomo, no?

No. È l’animale testa di cazzo!


qui il video