Grazie, Presidente. Giovanni Falcone disse: “La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano, vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura della mafia, con tutto quello che comporta di implicazioni dirette e indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione”.
Allora chi è, che cos'è mafia? La mafia trasforma i diritti in privilegi, rinchiude le persone, tortura i suoi figli, ghettizza i suoi cittadini. La mafia è ricatto occupazionale, è l'accordo di guadagno e la promessa di protezione a chi esegue bene gli ordini. La mafia è corruzione, è oppressione, è omertà, è patto con le lobby finanziarie. La mafia compra competenze ai professionisti per sostenere la sua verità. La mafia è quella che ti deruba dei diritti fondamentali e te li rivende come generosi privilegi. La mafia sequestra le persone per ricattarle e usarle per riscuotere i suoi riscatti. La mafia è resistente e resiliente quanto più le istituzioni sono incompetenti e colluse. La mafia ti toglie il respiro, ti imbavaglia, perché il silenzio è mafia. La mafia si compra i garanti della Costituzione e attacca la magistratura per denigrarla e screditarla quando fa il suo lavoro e omaggiarla quando, zitta, zitta, si fa zerbino. La mafia è quella che ti crea un'emergenza e poi ti vende le soluzioni che peggiorano il problema. La mafia è emergenza, perché nell'emergenza la mafia si arricchisce, sempre. La mafia compra e svende i territori ai migliori offerenti con la scusa di difenderci dai nemici. La mafia traffica con gli esseri umani, vivi e morti. La mafia invoca e usa la guerra e il terrore per giustificare se stessa, cancella le democrazie e obbliga i suoi Parlamenti a stare dalla parte sbagliata della storia, affamando il suo popolo. La mafia è paura, è riverenza, è compiacenza, omertà sociale e intellettuale. È quella che ti regala i soldi provenienti da accordi con altre mafie per migliorare la tua vita, dice, ma solo secondo i suoi canoni: un prestito che dovrai pagare con i debiti dei tuoi figli e che ti farà schiavo ogni giorno di più.
La mafia impone trattamenti sanitari con farmaci sperimentali inutili e dannosi. Sono i morti senza nesso di causalità, dice la mafia, perché i morti per mafia devono essere dimenticati, sempre. La mafia sono numeri truccati per continuare a lucrare sulla pelle degli uomini e di questa terra. La mafia distrugge i sogni e le speranze delle persone per sostituirli con ricatti e sacrifici. La mafia è tutto ciò che mette uomo contro uomo, lavoratore contro lavoratore, genitori contro figli, uomo contro natura, perché si nutre di odio e di delazione. La mafia è la sanità pubblica stremata, le persone malate e abbandonate, le cure negate, le vigili attese.
La mafia è menzogna, fa sparire le carte per farti credere che ciò che viviamo sia una questione di salute piuttosto che dirti la verità, che si tratta di controllo e il controllo si regge sulla paura, non sulla cultura e sulla conoscenza. La mafia giustizia i deboli, gli innocenti e gli onesti e libera i criminali, invocandone i diritti umani. La mafia è terrore che rende inermi e immobili le persone che, per la paura di difendere la propria libertà, svendono persino la vita dei propri figli. La mafia è patto sporco tra mafia e Stato, come dice Di Matteo. E proprio di Giulietto Chiesa, al convegno dal titolo “Io sto con Di Matteo” del novembre 2015, vi riporto le parole: “Tutto si tiene. Dobbiamo esserne tutti consapevoli. Per esempio, si tiene la banda di lanzichenecchi che ha occupato il Parlamento italiano e che ci sta portando via la #Costituzione. Noi avremo contro tutto il sistema dei media, tutte le televisioni, tutti i giornali, perché questi lanzichenecchi hanno in mano tutta l'informazione. E allora vuol dire che la nostra bocca, il nostro cervello, le nostre orecchie, i nostri amici e la nostra famiglia devono diventare gli strumenti della controffensiva popolare, democratica e unitaria. Non bisogna avere paura. L'unico modo possibile per difenderci è dire loro che ci siamo e che non ci potranno portare via i nostri diritti, la nostra libertà, la nostra possibilità di incidere sul futuro del Paese, perché ci difenderemo, ci difenderemo a tutti i costi e in tutti i modi”. Signori, presto arriverà la condanna da parte del più libero e giusto giudice di tutti i tempi, il popolo italiano, per questa emergenza COVID, che è mafia, e chi la sostiene è il suo mandante.