Ripropongo un' altro video di Marcello Pamio, dove viene spiegato, dettagliatamente, il
grande inganno del PSA (l'antigene prostatico).
Ovvio che la proteina prostatica non c'entra nulla con il COVID; però quello che vorrei evidenziare è l' altissima percentuale di errore a cui sono soggette certe diagnostiche. Infatti sia per quanto riguarda il PSA, la PCR (la tecnica dei tamponi farlocchi) e la diagnostica al pancreas, ci troviamo davanti a percentuali di errore che si aggirano tra il 70 e il 90 per cento!
grande inganno del PSA (l'antigene prostatico).
Ovvio che la proteina prostatica non c'entra nulla con il COVID; però quello che vorrei evidenziare è l' altissima percentuale di errore a cui sono soggette certe diagnostiche. Infatti sia per quanto riguarda il PSA, la PCR (la tecnica dei tamponi farlocchi) e la diagnostica al pancreas, ci troviamo davanti a percentuali di errore che si aggirano tra il 70 e il 90 per cento!
Quindi parliamo di trattamenti sanitari che hanno a che fare più con l'inganno che con il malanno (il titolo di questo video, poi, la dice lunga sulla motivazione dell' inganno)!
Domanda: visto che l'inganno è il comune denominatore delle tre diagnostiche, come può questo comune denominatore essere considerato una casualità?
Sarebbe un po' come considerare casualità l'ennesimo inganno pandemico divulgato dalla organizzazione mondiale della sanità (in questo blog c'è un ottimo video sulle false pandemie della OMS)…
A proposito di pandemie: io rimango sempre della mia convinzione, ovvero che l'unica e reale pandemia è la disinformazione.
Tutto il resto sono chiacchiere, o meglio, inganni.