In un video sconvolgente, Pascal Najadi, figlio del
co-fondatore del World Economic Forum (WEF), rompe il silenzio con
dichiarazioni scioccanti e accusa direttamente le élite globali di aver
orchestrato un CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ. La sua voce, carica di dolore e
indignazione, scuote la coscienza globale.
“Mio padre ha co-fondato il WEF, ma lo ha lasciato per
disgusto nei primi anni ’80. Ora capisco perché. Hanno tradito l’umanità.”
Najadi denuncia pubblicamente che le campagne vaccinali
condotte a livello globale non sono altro che un’operazione coordinata per
introdurre un’arma biologica in miliardi di corpi umani.
“Hanno iniettato un’arma biologica, nanolipidi velenosi, a
5,7 miliardi di persone. È un crimine mai visto prima nella storia. È
democidio.”
Rivolge il dito accusatore verso le principali istituzioni
e figure di potere mondiali:
“Il male viene da Ginevra: WHO, GAVI, WEF, Bill Gates, Big
Pharma, Big Tech. Sono tutti complici. Tutti sostenitori di un'iniezione tossica.
Devono essere fermati e giudicati.”
La sua testimonianza è anche un grido di dolore personale:
“Io e mia madre stiamo morendo. Siamo vittime di questo
sistema disumano. Non possiamo più tollerare che ci si impongano veleni in nome
della salute.”
In un messaggio diretto a chi ha ricevuto il vaccino,
Najadi lancia un appello alla ribellione spirituale e civile:
“Vaccinati di tutto il mondo, siamo miliardi! Alziamoci e
diciamo basta! Noi siamo i guardiani dell’umanità. La nostra luce cancellerà
l’oscurità del male.”
Secondo Najadi, la verità è sul punto di emergere, e la
giustizia potrebbe essere vicina:
“Questo è un castello di carte di criminali. Basta che la
giustizia tiri una sola carta, e tutto crollerà. C’è speranza. Non è ancora
finita.”
Le sue parole fanno tremare le fondamenta della narrazione
ufficiale e accendono nuove fiamme nel dibattito globale su vaccini, potere e
verità.