Di Kate Sugak.
Kayla Pollock è una giovane donna canadese.
Fino al 2022, la sua vita era piena di energia. Lavorava
con i bambini, cresceva suo figlio, ed era attiva, solare e piena di vita.
Quando è iniziata la campagna vaccinale contro il COVID-19,
Kayla ha fatto tutte le dosi, incluso il booster della Moderna. Lo ha fatto per
non perdere il lavoro e per poter continuare a far visita a suo padre nella
casa di riposo.
Pochi giorni dopo il booster, sono iniziati strani sintomi:
intorpidimento, debolezza, dolori alla schiena. La situazione è rapidamente
peggiorata. I medici le hanno diagnosticato una mielite trasversa – una grave
infiammazione del midollo spinale. Il suo referto medico indica chiaramente che
la causa è stata il vaccino.
I danni sono irreversibili. Kayla è rimasta paralizzata dal
petto in giù. Muove a fatica le braccia. Ha perso la capacità di camminare,
stare in piedi, prendersi cura di sé e persino controllare le funzioni corporee
di base. Da allora vive su una sedia a rotelle, con dolori cronici e piaghe da
decubito. La sua vita è andata in frantumi. Ora ha bisogno di assistenza 24 ore
su 24.
E qui nasce la domanda: cosa hanno offerto il governo e le
case farmaceutiche a Kayla in cambio della sua salute, del suo lavoro e della
sua vita di prima?
Magari un risarcimento generoso per lei e per suo figlio di
7 anni? Una casa accessibile e un team di assistenti? Riabilitazione, supporto
psicologico, trasporti speciali?
No.
Quello che le è stato offerto è stata l’eutanasia.
Sì, hai letto bene.
La prima volta che le è stata proposta l’eutanasia, Kayla aveva appena iniziato a realizzare la gravità della sua condizione. Era stesa in un letto d’ospedale, sotto shock e sopraffatta. Ed è stato proprio in quel momento che un medico, con tono tranquillo, le ha detto: “la tua situazione è senza speranza. Perché soffrire?”
Questa “opzione” le è stata proposta altre due volte –
sempre in momenti critici, quando si trovava nuovamente in ospedale.
Una compassione davvero toccante, vero?
Ma quando si tratta di aiutarla a vivere – nessuno ha
fretta. Nessuno le ha dato una casa accessibile, né assistenza, né trasporti
adeguati, né un aiuto finanziario minimo. Vivere con una paralisi costa una
fortuna. In Canada, un cane da assistenza per disabili costa oltre 65.000
dollari. Kayla deve sopravvivere grazie alle donazioni di sconosciuti – perché
il programma nazionale di compensazione per danni da vaccino ha respinto la sua
richiesta e continua a rinviare l’appello.
Ma per aiutarla a morire? Lì sono sempre pronti. Il governo
è sempre disponibile ad offrire l’eutanasia.
Ed è proprio questa la verità più terrificante.
Migliaia di persone nel mondo stanno soffrendo dopo la
vaccinazione – hanno perso la salute, il lavoro, la famiglia, il futuro. Nel
frattempo, chi li ha spinti a farlo… se ne lava le mani.
Quindi, se stai ancora pensando di vaccinarti, chiediti: cosa
farai se finisci come Kayla?
E se perdi la capacità di camminare, muoverti, respirare da
solo? Chi ti aiuterà? Chi si prenderà la responsabilità?
Il governo? Prendiamo ad esempio la Russia. Un Paese che ha
creato il vaccino Sputnik e afferma con orgoglio che è estremamente sicuro ed
efficace.
Ma se è davvero così sicuro, allora lo Stato non dovrebbe
avere alcun problema a offrire risarcimenti generosi per i danni da vaccino –
perché logicamente si aspetta che siano pochissimi, giusto?
E invece, nella realtà, se riesci ufficialmente a
dimostrare che un vaccino ti ha causato una disabilità in Russia, riceverai un
pagamento unico di 10.000 rubli (circa 111 euro) e 1.000 rubli al mese (circa
11 euro) come “compensazione”.
11 euro al mese. Per una salute distrutta. Per una vita
rubata. Per una disabilità che ti impedisce di alzarti dal letto.
E se non riesci a dimostrarlo – cosa molto probabile, visto
che il sistema è pensato per impedirlo — non otterrai nulla.
Nei Paesi occidentali, gli importi dei risarcimenti possono
sembrare più alti, ma sono altrettanto difficili da ottenere. Il sistema è
progettato per proteggere le case farmaceutiche, non i danneggiati. Anni di
battaglie legali, valutazioni mediche costose, burocrazia infinita… e alla
fine, la maggior parte delle vittime rimane con un pugno di mosche.
Ora poniti la domanda più importante: perché permetti che
ti iniettino qualcosa basato su una teoria mai dimostrata – una teoria che
crolla alla minima analisi critica?
L’intero concetto di vaccinazione si basa sulla teoria
microbica delle malattie, introdotta nel XIX secolo da Louis Pasteur – un uomo
accusato di falsificazioni e plagi già in vita. Secondo questa teoria, le
malattie sarebbero causate da microbi e virus che invadono il corpo e lo
attaccano. Ma ancora oggi: non esiste
alcuna prova scientifica che i batteri siano la causa delle malattie.
I batteri ritenuti “patogeni” si trovano regolarmente in
grandi quantità anche in persone perfettamente sane – senza alcun sintomo.
Questi microrganismi fanno parte della normale ecologia interna del corpo e
svolgono ruoli fondamentali nel metabolismo, nella disintossicazione, nella
riparazione dei tessuti, nell’eliminazione dei rifiuti e nel mantenimento
dell’equilibrio interno.
Nessun cosiddetto virus è mai stato isolato come particella
patogena completa e funzionante.
Ciò significa che l’esistenza dei virus non è mai stata
scientificamente dimostrata. Quello che viene mostrato come virus sono
frammenti di cellule distrutte o modelli generati al computer.
Un altro mito fondante, senza il quale l’idea della
vaccinazione crollerebbe, è quello del sistema immunitario.
Ci hanno insegnato che il corpo è un campo di battaglia,
dove “cellule difensive” combattono incessantemente contro “invasori
microbici”. Ma ha davvero senso pensare che il corpo sia in guerra costante con
microrganismi che fanno parte della sua stessa ecologia interna – organismi che
esistono in simbiosi con noi? Com’è possibile che la vita si mantenga
combattendo senza sosta contro ciò che la rende possibile? Soprattutto
considerando che non esiste un “sistema immunitario” come organo o struttura
distinta e osservabile. Non è un vero meccanismo: è un modello astratto, creato
per spiegare processi che, in realtà, fanno parte dei normali sistemi di
regolazione, pulizia e riparazione del corpo.
Tenendo conto di tutto ciò – l’assenza di una patogenicità batterica dimostrata, il mancato isolamento dei virus e la natura mitologica del cosiddetto sistema immunitario — diventa evidente che la vaccinazione non ha alcun senso.
Come si può sviluppare una “difesa” (un vaccino) contro
agenti la cui esistenza non è mai stata
provata? O, nel caso dei batteri, che non
sono nemmeno la causa delle malattie?
Come si può “stimolare” un sistema immunitario che non esiste come meccanismo reale e
distinto? Come si possono prevenire malattie di cui nemmeno si conosce con certezza la causa?
L’intera idea della vaccinazione crolla non appena si
rimuove la sua base mitologica.
I produttori di vaccini lo sanno benissimo. Per questo
evitano veri studi controllati con placebo inerti e osservazioni a lungo
termine. Perché, se i vaccini fossero sottoposti agli standard scientifici
reali, fallirebbero in modo
catastrofico.
E finché la gente continuerà a credere a questa menzogna,
continueranno ad apparire vittime come Kayla Pollock.