L’AIEA, per bocca del Direttore Rafael Grossi, ha
affermato di non aver “mai detto che Iran sta costruendo un'arma nucleare”.
Ha inoltre aggiunto, e non è da poco, che “Non c'è per ora
uno sforzo sistemico per produrla” ovvero “Non abbiamo prove di uno sforzo
sistematico per passare a un'arma nucleare in Iran”; e ancora “Non abbiamo
osservato alcun movimento strutturato verso la produzione di armamenti
nucleari”.
Il combinato disposto di queste dichiarazioni determina in
un colpo solo il venir meno del presupposto per il quale Israele il 12 giugno
scorso ha avviato un lancio missilistico verso l’Iran, che a seguire ha
replicato, dal momento che la motivazione dell'azione bellica era proprio
connessa ad un asserito rischio che l’Iran si stesse dotando dell’atomica.
Al tempo stesso rende letteralmente patetica la posizione
dello Stato italiano (e di altri di quella “conformazione geografica” che
chiamiamo Europa), espresso l’altro giorno dalla Presidente del Consiglio
Giorgia Meloni, secondo cui “Israele ha diritto di difendersi”.
Questa dichiarazione costituisce un evidente e totale
travisamento dei fatti.
Giorgia Meloni deve chiarire con correttezza se nelle sue
determinazioni politiche sia autonoma e debba rispondere solo al Popolo
italiano ovvero se sia condizionata da Washington.
Questa risposta agli italiani la deve.
Ultima cosa: esprimere critiche rispetto a quello che sta
facendo Israele non significa essere antisemiti, nell’esatta misura in cui
esprimere critiche nei confronti del governo italiano non significa essere anti
italiani. Anzi.
È il momento che Israele, gli USA e la UE si fermino.
Ps. Ha perfettamente ragione Orsini quando dice che senza
USA e senza nucleare, Israele contro l’Iran non avrà la meglio, cosa che sta
puntualmente accadendo.
Dal canale telegram di ALI (Avvocati Liberi).