domenica 15 giugno 2025

Dare voce a tutte le vittime di questo olocausto.


 

In questi 5 anni ho lottato, gridato, viaggiato, pianto, rischiato mettendoci la faccia. Mi sono fatta carico di una lotta giusta anche per chi non aveva la forza e non riusciva, o per chi, semplicemente, non voleva esporsi. Ho sopportato carichi emotivi, dispendio di energie. E non sono le pacche sulle spalle o il "brava sei coraggiosa continua cosi, non ti fermare". No, non è questo che volevo. Unico obbiettivo: dare voce a tutte le vittime di questo olocausto e far sì che la gente e i loro parenti stessi prendessero coscienza. Impedire con la consapevolezza che ciò che è stato non accada più.

Ma ora davanti alla pigrizia davanti al nascondersi dietro a "io non ce la faccio" davanti a tutte le più futili scuse del "vorrei ma non posso", ora davanti all’indifferenza di chi resta a guardare, scelgo di lottare per mio padre e per chi ha il coraggio di agire.

Tutto il resto non mi appartiene più.

 

Elisabetta Stellabotte


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