venerdì 20 settembre 2024

Insegue e investe il suo rapinatore.


 

Il video del momento in cui Cinzia Dal Pino insegue e investe il suo rapinatore che poco prima l'aveva rapinata della borsa minacciandola con il coltello.

Quando decidi di commettere un crimine minacciando la vita di qualcuno, devi mettere in preventivo di rischiare anche la tua di vita. E quando uno stato non è in grado di garantire la sicurezza dei propri cittadini, non può surrogarsi poi il diritto di giudicare.

Invertiamo le parti per un momento. Se la donna fosse rimasta uccisa o ferita, quasi sicuramente il delinquente sarebbe rimasto impunito o latitante in quanto immigrato clandestino senza fissa dimora e documenti. Quindi non esiste. Però se lo uccidi allora esiste? Il crimine invece viene commesso da una persona che esiste, ha un lavoro, una casa un’auto, paga le tasse e ha i documenti. Quindi esiste ed è perseguibile. Una giustizia a senso unico e di comodo.

Quindi com'era quella frase? "O la borsa o la vita". Vale per tutti e due o solo per il rapinatore?

Ha esagerato, c'è stato un eccesso? Forse, ma la stessa domanda perché non viene rivolta all'algerino? Lui non ha esagerato? Ha avuto un comportamento civile?

Andiamo sempre a monte della questione: se non avesse commesso lui per primo il reato, non sarebbe incorso in nessun pericolo.

Questo caso sta facendo molto clamore perché c'è stata una reazione violenta con la morte di un criminale ma pensate quanti episodi così accadono ogni giorno. Non denunciati o denunciati e in seguito archiviati senza esito. Le questure ormai sono come gli sportelli delle poste, devi prendere il numero o prenotare un appuntamento.

E come al solito la "risorsa" non era uno svedese con i capelli biondi e gli occhi azzurri. La percentuale di questi soggetti nelle carceri è enormemente più alta degli italiani. Quindi che siano dentro o fuori, li manteniamo comunque.

qui il video