di Valdo Vaccaro.
Mai frase più intelligente venne pronunciata in ambiente ospedaliero. E a farlo fu una donna coraggiosa nata a Firenze e cresciuta a Londra.
17 anni prima di Pasteur, una radicale
opposizione all’idea microbo-demonizzante veniva dalla celebre Florence
Nightingale, la più famosa nurse-dottoressa della storia, che spesso cito nei
miei articoli, condusse il più bell’attacco alla teoria dell’infezione
batterico-virale, pur non conoscendo ancora batteri e virus.
Le malattie non sono individui organizzati in
classi, come cani e gatti, ma sono piuttosto condizioni che si sviluppano le
une dalle altre a seconda delle condizioni di nettezza che caratterizzano
ciascun organismo.
“Non è forse il continuo vivere sbagliato che
porta la gente ad ammalarsi?
Non sono forse fattori come l’aria pura e la
pulizia da un lato, e l’aria viziata e la sporcizia esterna-interna a
determinare lo stare bene o lo stare male delle persone?
Non sono forse tutte le malattie delle
reazioni naturali alle condizioni assurde in cui noi stessi ci mettiamo?”
Florence Nightingale
Le posizioni della Nightingale, cariche di
esperienza, di coraggio, di saggezza, di buonsenso e di ricchezza
intuitiva ed originalità tipicamente
femminili, vengono tuttora condivise dalle menti più libere, aperte ed avanzate
sia all’interno che all’esterno dell’ambiente medico.
Una persona di normale salute, dotata di
sangue sano e scorrevole, non ha bisogno di essere preoccupata o apprensiva nei
riguardi di alcuna malattia cosiddetta contagiante.
Se uno si mette invece in condizioni di bassa
vitalità per intensa ed insostenibile accumulazione di scarti metabolici
interni, diventa invece vulnerabile a qualsiasi insidia possa capitare.
Ovvio che farmaci e vaccini non fanno altro
che aggiungere altro carico tossico al materiale ostruttivo pre-esistente.”