martedì 2 settembre 2025

Come un dio di spade quando va a denari...


 

“Dio sta dappertutto e non ha bisogno di preghiere e riverenze e segni di croce, di nenie ed acque sante.

Non sta di certo né a Roma, né in Arabia, né in Palestina, né in Israele.

Non esistono per lui luoghi santi e luoghi non santi. Groenlandia e Patagonia valgono per lui quanto i vaticani e le mecche.

Sta in qualunque posto della terra dove violenza e fanatismo non siano di casa.

Tutti i viventi sono figli di Dio e degni di grande rispetto. Uomini e donne, cittadini e stranieri, bianchi e neri, occidentali e orientali. Non esistono fedeli e infedeli.

Chi crede in Dio poi non vale un centesimo in più di chi non ci crede.

Per esperienza vissuta, posso dire che gli animi più incattiviti e debosciati appartengono proprio ai frequentatori più assidui di chiese, messe e funzioni religiose.

Conta molto di più la bontà d’animo e la buona educazione, da cui non si dovrebbe mai sgarrare.

Il valore di una persona non si misura di certo in base alla fede che predilige o confessa.

Il solo posto in cui Dio troppo spesso manca è proprio nel cuore di ognuno di noi, e soprattutto in quello degli assatanati e dei violenti sopraffattori.”

Valdo Vaccaro.

 

 

Condivido in toto il pensiero di Valdo Vaccaro. Aggiungo soltanto due parole.

Durante un convegno religioso tenutosi a Milano nel 2016, e a cui partecipavano anche i rappresentanti delle religioni ortodossa e protestante, il teologo Ermis Segatti se ne uscì con queste meravigliose parole: “se Dio fosse allora Dio non sarebbe”.

Un'ovvietà, questa espressa dal teologo, semplice e onesta, pregna di Libertà e Rispetto: una sorta di riverenza all’ Intoccabilità e all’ Inconoscibilità.

Nulla a che vedere quindi con le ambiziose grinfie dell'appropriazione. Nulla a che fare con l'onnipotente e vergognoso guinzaglio.

Il dio imprigionato dall’uomo vale come un dio di spade (o bastoni), quando va a denari.