Era il 1979 quando Tina Anselmi, ministro della sanità, decide il ritiro di migliaia di farmaci che una commissione tecnica aveva giudicato inutili o addirittura pericolosi.
Da lì a poco viene avvicinata da un esponente delle industrie farmaceutiche che le offre 30 miliardi di lire in valuta estera presso una banca svizzera di sua scelta, affinchè ritiri quel provvedimento.
Tina Anselmi rende pubblico questo tentativo di corruzione.