di Marcello Pamio.
Il primo a realizzare l'idea folle dei vaccini, nel lontano
1796, fu il medico inglese Edward Jenner.
Medico per modo di dire, visto che il delinquente comprò
per 15 sterline la sua laurea!!! Ma questo ovviamente nessuno lo sa.
È nata così la mania di indurre la patologia attraverso
iniezioni velenose, una pratica che il chimico Louis Pasteur portò avanti alla
grande, lui e i suoi seguaci, reiterando in modo persistente nelle
sperimentazioni immorali su animali, uomini, donne e bambini!
All'epoca Pasteur sperimentò inizialmente sul pollame le
proprie colture del microbo del colera aviare, uccidendo moltissimi uccelli.
Accadde accidentalmente che alcuni animali furono inoculati
con una cultura invecchiata. Si ammalarono per poi riprendersi. A queste
galline, già vaccinate, fu data una nuova dose della coltura. Si dimostrarono
refrattarie alla morte e questa pseudo-immunità fu prontamente ascritta al
precedente dosaggio.
Il diversamente genio Pasteur cominciò a iniettare nelle
galline dosi attenuate sostenendo di proteggere così dalla morte, quando in
seguito sarebbe stato loro inoculato il cosiddetto "virus" vivo.
Tutta l'intera e assurda teoria è radicata nella credenza
che un attacco non fatale di una malattia conferisca immunità 😂
L'idea nasce dall'abitudine di guardare la malattia come
un'entità invece di vederla come una condizione generale di disordine dovuta a
cause complesse.
Pasteur inaugurò così l'era che avrebbe mostrato le
calamità generate da una pseudo scienza quando la stessa si prostituisce al
commercio.
Così in tutto il mondo nacquero istituti di batteriologia
modellati su quello aperto a Parigi nel 1888 e i risultati li stiamo ancora
vedendo oggi, dopo oltre un secolo mezzo!
Un esempio di strage di innocenti legata ai metodi
"preventivi" pasteuriani è il disastro di Lubecca nell'estate 1930 a
causa del B.C.G. (bacillo di Calmette-Guerin, usato come vaccino contro la
tubercolosi), una cultura somministrata per via orale ai neonati.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica della città fece un
appello ai genitori affinché permettessero l'immunizzazione dei loro cuccioli,
sia che essi fossero esposti al rischio di tubercolosi, sia che non lo fossero.
Dei 253 infanti sottoposti al trattamento, 69 morirono e 130 si ammalarono
seriamente.
Di fronte a una calamità del genere l'Ufficio di Sanità
Pubblica del Reich decretò che simili profilassi non venissero più
raccomandate!!
Quando gli errori non vengono compresi tendono a ripetersi,
e infatti oggi la demenza di una classe medica totalmente fagocitata da
interessi economici, ha riportato in auge l'abominio vaccinale!
Tratto dal libro "Bechamp o Pasteur: un capitolo
dimenticato nella storia della biologia", Douglas Hume, 1932