di Valdo Vaccaro.
I più tormentati sono i piccoli della mucca.
Sono un tutto uno con le loro mamme, bisognosi
quanto mai di latte e di tenerezze materne, attaccati ad esse come delle
calamite, quasi fossero consci che qualcuno verrà tra non molto a staccarli e
dividerli uno dall’altra.
Mucca e vitellino formano una coppia
inscindibile, come ogni mamma umana col suo bimbo.
Ma i piccoli vengono spietatamente staccati per
sempre, strappati alle cure e al calore della mamma già a pochi giorni dalla
nascita.
Vengono costretti poi come premio e come
consolazione a vivere legati e immobilizzati a un catenaccio, entro un
minirecinto dove non c’è spazio e modo per coricarsi e allungare le gambe, dove
non viene consentito di dormire e di reggere il sonno REM, quello profondo e di
vero riposo. Quello coi sogni che ogni cucciolo fa e ogni bambino fa.
Perché il vitellino è un bambino vero che ha
infinita voglia di giocare, ed è figlio di una vera mamma Mucca.
Immaginate un cucciolo pieno di energia e di
vitalità, che sente il richiamo della mamma che lo chiama, sente ancora il suo
vociare non troppo distante, oppure che vuole giocare e saltare con gli altri
vitellini, pure loro legati come lui, e che resta invece bloccato in modo
inesorabile nel suo box.
Avrebbe bisogno di lenire la sua disperazione e
le sue lacrime distendendosi e dormendo. Ma deve invece restare in piedi per
mangiare di più e crescere rapidamente.
Avrebbe bisogno estremo del latte di sua mamma,
ma quello finisce nei contenitori dei bipedi insaziabili.
Gli servirebbe sognare almeno la mamma già
quasi persa, sognare le sue leccate tenere e i suoi muggiti materni di gioia
quando le stava accanto, le poche corse sul fieno con gli altri piccoli della
stalla.
Ma gli hanno tolto persino i sogni.
Si può essere più cattivi e più malefici di
così?
Potrebbe mai il peggior satana del peggior
pianeta dell’universo arrivare a tale livello di brutalità?
Come si fa a rubare e distruggere persino i
sogni di un bimbo a quattro zampe?”