Pochissimi hanno capito che il rimedio principe
rimane quello di stroncare ogni fattore inquinante, e di assecondare gli sforzi
guaritivi della natura.
Pochi al mondo, pochi nelle università, pochi
negli ospedali e nelle cliniche, pochi negli studi televisivi, hanno capito che
il recupero della salute e l’inversione
delle patologie, incluse quelle tumorali, è la costante tendenza naturale del corpo umano.
Pochi
hanno capito che la natura della malattia è
difensiva-rimediale-eliminativa-adattiva e dunque benefica ed amica, e che pertanto curare
il sintomo, quando esso è lo scarico-veleni propiziato dalla crisi eliminativa,
fa da interferenza ed insulto contro il medico interno, oltre che da perniciosa
superstizione.
Pochi hanno capito che, al di là del pronto
soccorso e della autentica emergenza, il bisturi vale molto di più se inattivo,
piuttosto che quando usato ed abusato.
Pochi hanno capito che servono super-scuole di rieducazione e di riqualificazione dei
medici e della cittadinanza,
super-scuole di genuino riorientamento e di acculturazione alimentare e
comportamentale, con meno ospedali e meno luoghi di cura.
Pochi hanno capito che servono più docenti di salute e meno medici
convenzionali indotti a praticare quella perversa ed improduttiva curomania
che finisce per essere sempre, all’infuori di poche eccezioni, non vera
guarigione stabile ma espediente-apparenza-tentativo-sperimentazione-ricrescita-recidiva
e accanimento terapeutico.”