venerdì 15 marzo 2024

Si trattava sempre di un evento festoso, di un piccolo essere venuto al mondo, bisognoso di cure e di affetto…

 



Le uova prodotte oggigiorno provengono da grossi impianti concepiti per massimizzare produzioni e profitti.
La maggior parte delle uova va al mercato come cibo per la gente, mentre una seconda parte viene portata in capienti incubatori atti a generare altre galline ovaiole.
Ma la metà dei neonati è di sesso maschile, inadatti a produrre uova da grandi. Pertanto tutti i pulcini maschi vengono immediatamente eliminati.
Anche perché oggi non è economicamente conveniente allevare un gallo per la sua carne.
Il massacro dei piccoli avviene in diversi modi, uno peggiore dell’altro.
Si fa uso del gas, o di grosse macchine trituratrici, dove i piccoli vengono macinati vivi come fossero dei cereali, dando luogo a una polpa puzzolente commercializzata come cibo proteico per maiali.
A volte i pulcini vengono trattati ancora peggio.
Vengono sotterrati vivi, o annegati nell’acqua, o schiacciati dalle ruote del trattore, o soffocati in sacchi di plastica.
Una ditta piemontese usava scaricare migliaia di pulcini nei campi gelati, lasciandoli morire di freddo e diventare così fertilizzante organico.
In uno dei maggiori allevamenti italiani, ci sono ogni settimana 260 mila pulcini maschi i quali, anziché essere destinati a cantare il loro chicchirichì, finiscono regolarmente nelle spire della macchina trituratrice.
Per le galline ovaiole la sorte non è molto più generosa, visto che vengono imprigionate e sfruttate per qualche mese e sono presto sostituite da nuove colleghe non appena la loro resa in uova comincia a calare.
Ovviamente nessuno pensa a ringraziarle per le uova che hanno regalato al mondo.
Le spetta una rapida e brutale macellazione.
Ai tempi antidiluviani delle chiocce, non appena un pulcino piccava l’ovetto dall’interno e poi nasceva, i ragazzi facevano a gara a coccolarli e accarezzarli, a sfiorare il bel piumaggio caldo e profumato di natura incontaminata.
Si trattava sempre di un evento festoso, di un piccolo essere venuto al mondo, bisognoso di cure e di affetto, pronto a riconoscere e ad affezionarsi a chiunque lo trattasse bene.
Qui, invece, la nascita corrisponde a violenza e morte immediate, a una agghiacciante triturazione di massa.
Credete ancora all’innocenza delle uova?”

Tratto da Alimentazione Naturale 2: Le chiavi per una dietetica razionale, di Valdo Vaccaro