venerdì 11 agosto 2023

Non esiste una cura contro il raffreddore, perché il raffreddore è la cura!

 




Tutte le malattie, tutte nessuna esclusa, non hanno che una causa basilare che è la presenza di tossine nell’organismo oltre il livello di guardia, oltre il massimo livello di tolleranza e sostenibilità personale ai veleni, superato il quale livello scatta inevitabile il campanello d’allarme sotto forma di preziosa crisi depurativa che, pure essendo fastidiosa, non è affatto patologica ma è al contrario un prezioso e unico percorso curativo.
Curare la malattia, ricordava spesso il grande Medico-Igienista australiano Alec Burton,
è una perniciosa superstizione al pari dei riti vudu e delle danze tribali e propiziatorie intorno al fuoco.
La medicina convenzionale di oggi, schematica e tecnologica, pretende di essere protagonista esclusiva di cure e trattamenti, quando dimostra di non capire un acca di salute, quando non propizia un briciolo di salute, quando è semmai specializzata imbattibile nel creare paura, incertezze e ansie ingiustificate nella gente.
Paura, preoccupazione e incertezza che sono poi gli ingredienti tipici per bloccare e impedire qualunque guarigione e qualunque recupero mentale e fisico.
Medicina tarocca e fallimentare che pretende rispetto senza meritarselo per niente (salvo le eccezioni del pronto soccorso e salvo i casi di medici coraggiosi e dissidenti che non mancano).
Medicina che pretende di essere creduta “a prescindere”, e che chiede ai pazienti delle cambiali in bianco.
È risaputo che non esiste al mondo una persona identica all’altra.
Siamo tutti casi unici ed irripetibili, diversi dagli altri e persino diversi da noi stessi nel corso dei tempi, dei momenti e dei giorni, tanto che gli stessi test ed esami risultano privi di valore se fatti in ore diverse e in laboratori diversi.
Eppure la medicina pretende di applicare schemi fissi e indifferenziati per ogni persona, protocolli dogmatici e inamovibili a uso non di soggetto umano complesso e delicato, ma ad uso di manichini e di pazienti identici come degli zombi meccanici, come dei numeretti nel gioco della Tombola. “Hai questo sintomo e ti do questo rimedio farmacologico, e il gioco è fatto”.
Le spiegazioni mediche, quando ci sono, sono narrazioni fantasiose e cervellotiche, sono cariche di lacune, di enigmi, di misteri, di salti logici, di dogmi appresi a memoria, di statistiche ignorate e comunque manipolate, di cose date per scontate.
Si parla ad esempio di malattie idiopatiche (che non avrebbero una causa apparente), di malattie lantaniche o misteriose, di malattie cripto-genetiche (anche se smentite clamorosamente dalla epi-genetica), di malattie nemiche e vendicative (elaborate dalla cattiveria dei vari Tutankhamen), e mai invece di malattie logiche e conseguenti a dei precisi motivi, alle tante scelleratezze della gente e dei medici che la istruisce malamente.
Non si parla affatto invece di malattie protettive-difensive, di malattie rimediali, di malattie depurative-eliminative e di malattie adattive a ciascun soggetto, per cui voler curare fenomeni naturali di questo tipo è perniciosa superstizione vudù e non scienza.
La malattia è già di per sé una fondamentale cura, uno straordinario e indispensabile percorso di recupero in dotazione e a disposizione del corpo, rientrante fra le Leggi Universali di Madre Natura, rientrante nel fatto che siamo tutti health-oriented, nel fatto che il corpo, non offeso ed inibito da improprie interferenze, sa auto-riequilibrarsi ed auto-guarire, non va mai contro sé stesso.

Valdo Vaccaro