L'
opinione che mi sono fatto in questi ultimi anni, grazie alla lettura delle
“illuminanti” tesine del grande Valdo Vaccaro, è che i virus così come li
intende la scienza medica non esistono, per cui il covid-19 altro non sarebbe
che l’ennesima menzogna da aggiungere alla lista nera delle false epidemie.
Insomma l’ennesima patacca, così come lo è stato a sua volta l'HIV.
I
virus, secondo la scienza igienista di cui Valdo Vaccaro è un grande esponente
nonché divulgatore, altro non sarebbero che il materiale di scarto derivante
dal continuo e ininterrotto ricambio cellulare.
Ogni
cellula umana possiede milioni di organuli interni i quali, durante il
dissolvimento o rinnovo cellulare, diventano detriti o spazzatura organica
chiamata virus; questa spazzatura diventa poi l’alimento proteico per i
batteri, che si moltiplicano a dismisura causando infiammazioni e
intossicazioni, ovvero quelle che noi chiamiamo malattie.
Un
buon sangue fluido e scorrevole, in grado di ripulirci da suddetta spazzatura,
è sinonimo di salute, poiché impedisce il formarsi di questi agglomerati
batterici, preservandoci, appunto, dalle malattie.
Quindi
trattasi semplicemente di spazzatura, ovvero materiale inerte, materiale morto.
Un
materiale che la scienza medica ha miracolosamente resuscitato trasformandolo poi nel proprio cavallo di battaglia, creando addirittura quell' indispensabile contesto in grado di esaltare la resurrezione. Ecco quindi l’altra grande menzogna della scienza:
il contagio.
Per
dimostrare la corruzione della scienza medica il dottor Thomas Powell, verso la
fine del 1900, si fece iniettare in pubblico un mix di colera, peste bubbonica
presa da cadaveri e altre porcherie, poi si spennellò più volte la gola con
germi di difterite e altre malattie del tempo senza mai riuscire ad ammalarsi!
Il
dr John B. Fraser di Toronto, sempre in quel periodo, fu spennellato alle
tonsille, palato e narici con i germi della difterite. Nulla accadde. Poi si
passò a test con i vari microbi della Polmonite, mettendone milioni nell' acqua
che beveva, nel latte, nel pane e nelle patate. Mai si ammalò, neanche il
sintomo più lieve. Idem col tifo.
In
quello stesso periodo si intrapresero una nuova serie di esperimenti ancora più
rischiosi con i temibili morbi della meningite, sempre sporcando le pareti, le
narici e la faringe, oppure aggiungendo milioni di meningococchi a cibo e
bevande. Mai apparve alcun tipo di sintomo patologico, nemmeno a distanza di 3
mesi.
Il
dr Pettenkofer, professore di batteriologia all’Università di Vienna, sbalordì
i suoi allievi ingerendo di fronte a loro una coltura di vibrioni capace di
avvelenare un intero reggimento, senza essere poi colpito dal colera,
dimostrando così un’ennesima volta che il seme è niente e il terreno, cioè il
corpo, è davvero tutto. Esattamente il contrario quindi di ciò che affermava
Pasteur.
Attenzione,
per favore: anche se il vecchio Pasteur, poco prima di morire, ammise
onestamente il proprio errore, il suo postulato continua ancor oggi a
sorreggere tutto l'ambaradan medico!
La
gente di oggi è indebolita da irresponsabili svezzamenti a latte bovino ed
omogeneizzati, da cibi carnei e cibi cotti, da trattamenti sanitari invasivi,
da una infinità di farmaci e vaccini (I difensori delle vaccinazioni non hanno
mai tentato di spiegare come mai quelli che sono stati vaccinati in precedenza
sono sempre i primi a riammalarsi! Il dr Robert Mendelsohn accusa le
vaccinazioni e porta l’esempio dell’influenza americana del 1976 che portò a un
fiasco medico colossale, con 565 casi di paralisi Guillan-Barré e 30 casi di
morti inspiegate, tutte derivanti da una vaccinazione effettuata poche ore
prima. Da quella volta Mendelsohn diventò nemico mondiale numero uno di ogni
vaccino antibatterico ed antivirale).
L’abituarsi
al fumo, al caffè e al the, all'alcol e alle bibite gassate-dolcificate, alle
varie carni e al pesce, ai farmaci e ai vaccini, impone al corpo la compresenza
di pesanti livelli di tossine. L’inevitabile effetto è la moltiplicazione del
livello tossico e l’indebolimento del nostro sistema immunitario. Quindi la
tossiemia interna tende ad aumentare a causa del continuo flusso di cellule
morte non ripulite e non riciclate. Il risultato è lo scatenamento di un
processo guaritivo chiamato malattia. Gli stati di malattia più gravi e
virulenti si sviluppano nella gente che porta dentro di sé quantitativi enormi
di veleno putrescente.
La
malattia dunque è un percorso obbligato di detossificazione e di recupero, ed è
rimediale e benefico. È un processo di auto-preservazione. Le stesse allergie
si producono allorquando il sistema immunitario si guasta. Nei casi estremi, il
corpo diventa così sguarnito e sensibile che persino sostanze innocue e
normalmente utilissime, tipo fragole, pere, lamponi, ecc, finiscono per
provocare fenomeni di allergia e intolleranza. Il responsabile non è la frutta,
ma il sistema immunitario finito malamente.
“Un
regime salubre e naturale non causa polio, non causa colera, vaiolo o
difterite. Devo ancora conoscere un singolo caso di bambini, figli di vegani o
di igienisti, che siano stati mai colpiti dalla polio” (dottore Herbert
Shelton, 1976).
Se i
virus o i batteri fossero veramente dei mostri, così come li descrive la
medicina e la propaganda odierna, noi non saremmo qui a parlarne: ci saremmo
già estinti milioni di anni fa, visto che conviviamo, in simbiosi, con un
numero elevatissimo di microorganismi, che sono indispensabili compagni di
viaggio e che ci aiutano nel "cammin di nostra vita".
Ritenere
che esistano dei micro mostri sempre pronti ad aggredirci da ogni dove, fa
comodo un po' a tutti (soprattutto all'industria del farmaco), poiché distoglie
l'attenzione sulle nostre responsabilità, indirizzandola su sventure e
maledizioni esterne.
L'
ipocrita inerzia di cui sopra se da una parte ci libera da quei fastidiosi
esami di coscienza che, inevitabilmente, richiederebbero un radicale
cambiamento nel nostro stile di vita, dall'altra costituisce quel substrato di
patologico menefreghismo in cui l'industria del farmaco ha attecchito,
evolvendosi e, soprattutto, giustificandosi, arrivando perfino ad innalzarsi a
struttura messianica dispensatrice d'ogni ben di dio!
Inutile
dire che si sbaglia, poiché i ben di Dio nascono sugli alberi e crescono nella
terra, non certo in un laboratorio chimico (basti pensare allo scorbuto, la
pellagra, la poliomielite, la tbc... queste malattie non sono certo scomparse
grazie a una qualche medicina miracolosa; sono scomparse, invece - e qui
bisognerebbe gridarlo a squarcia gola - grazie a un miglioramento delle
condizioni igieniche e alimentari!).
In
un mondo in cui le persone hanno superato quello stato di insulso menefreghismo
che le accomoda in una patologica inerzia - e quindi persone responsabili della
propria salute e della salute dell'ambiente in cui vivono - l’industria del
farmaco non avrebbe mai attecchito. E questo, ovviamente, la dice lunga sulle
reali intenzioni di questi loschi individui senza scrupoli, le cui radici
affondano in quella stessa irresponsabilità e menefreghismo che li ha generati
e assecondati per ben 150 anni!
La
medicina moderna nasce proprio in quegli anni, nella seconda metà del
diciannovesimo secolo. È una medicina di ciarlatani che già allora
mieteva migliaia di vittime (non dimentichiamoci le febbri puerperali).
Erano
i tempi in cui Pasteur enunciava il suo postulato sul contagio come causante
della malattia: il microbo e tutto e il terreno è nulla, diceva Pasteur.
Tradotto significa che siamo circondati da una infinità di micro mostri sempre
pronti ad aggredirci da ogni dove, pensa te.
È
chiaro che la nascente medicina non poteva certo lasciarsi scappare una così
ghiotta occasione, poiché tale postulato - che presto diventerà il dogma su cui
si fonderà tutto l'ambaradan medico - ammettendo l'esistenza di agenti patogeni
esterni giustificava, di conseguenza, un irremovibile e scaltro atteggiamento
di difesa da parte della stessa medicina, con conseguente sviluppo di armi
chimiche di ogni tipo.
Capite
il connubio criminale opportunistico tra la chimica da cui
attingere le armi e un universo di micro mostri dai quali difendersi?
Hai
voglia di camparci fino alla pensione, qui ci campi in eterno!
E
allora ricordiamo ciò che diceva il grande Ippocrate 2500 anni fa:
A)
La natura è la sovrana medicatrice di tutti i mali.
B)
Primo non nuocere
C)
L’aria pura e il sole siano il primo alimento e il primo medicamento.
D)
Nessun veleno serva mai a curare un malato.
Inutile
dire che il progresso della medicina ha surclassato di gran lunga il vecchio
Ippocrate, tanto più che oggigiorno questo progresso è talmente evidente… che
ormai non ci sono più persone sane!
Non
è certo una novità che i veleni chimici - chiamati farmaci - siano tra le prime
cause di morte al mondo!
È un
avvelenamento di proporzioni planetarie, coincidente, guarda caso, con un altro
avvelenamento che ha le stesse proporzioni: il continente di plastica. Proprio
così, un continente di plastica!
Non
dimentichiamo, infatti, che nel bel mezzo dell'oceano pacifico, tra il Giappone
e gli stati uniti, c'è una enorme chiazza di rifiuti, per lo più plastica,
talmente grande che è stata chiamata, non a caso, il sesto continente.
L'estensione di questa chiazza è pari a quella del Canada!
Due
inquinamenti di proporzioni planetarie!
E la
colpa di questo disastro di chi è?
È
dei micro mostri, no?
La
pianura padana e la regione di Wuhan condividono lo stesso nefasto primato,
ovvero sono tra le zone più inquinate al mondo!
Forse
è soltanto una coincidenza, ma ultimamente è emerso un particolare davvero
inquietante, in cui si è appreso che nelle zone della Lombardia classificate
come "zone a rischio", è stata fatta una campagna di vaccinazione,
preventivata dalla solita propaganda terroristica di indottrinamento, dove
migliaia di persone sono state “beatamente” vaccinate contro la meningite e
l’influenza.
È
risaputo che le vaccinazioni, così come ha ribadito lo stesso Montanari (per
chi non lo sapesse i coniugi Montanari sono considerati tra i 30 scienziati
migliori al mondo!), indeboliscono il sistema immunitario, esponendo poi
l'individuo ad ogni sorta di malattia.
Quindi
parliamo di un trattamento sanitario irresponsabile e molto pericoloso, le cui devastanti
conseguenze – che non vengono nemmeno
riportate (chissà perché) nei libri di medicina – si riflettono ormai in un
incredibile aumento di malattie un tempo sconosciute, come ad esempio l’autismo,
che ha raggiunto livelli da epidemia tali, con un bambino autistico ogni 50 vaccinazioni.
Diventa
doveroso quindi, in virtù di questo vergogno insabbiamento, fare le nostre ricerche.
Potremmo scoprire, ad esempio, che all'inizio del secolo scorso le vaccinazioni
uccidevano così tante persone che ci furono delle grandi rivolte popolari, sia
in Canada che in Inghilterra.
Anche
in Italia nella zona di Portogruaro ci fu una grande insurrezione popolare,
dove i nostri contadini, armati di forcone, allontanavano gli untori in camice
bianco nel tentativo di proteggere i bambini dalle vaccinazioni!
Le
persone dovrebbero sapere queste cose.
Così
come dovrebbero sapere che lo stesso ministero della salute italiano ha ammesso
che la poliomielite è di origine vaccinale, ciò significa che la poliomielite
viene iniettata con la vaccinazione!
Pensate
che in India sono passati da 40 casi all'anno di poliomielite a 40000 dopo la
vaccinazione!
Questo
è un crimine contro l’umanità!
Pertanto
invito chiunque voglia uscire dal letargo mediatico, frutto di una becera e
delinquenziale propaganda, a fare le proprie ricerche su
questo genocidio volutamente taciuto e ignorato dalla sempre più invadente e
prepotente scienza medica.
Quindi
ci ritroviamo con delle vaccinazioni che, considerando anche la migliore delle
ipotesi, indeboliscono il sistema immunitario. Se poi ci aggiungiamo una
alimentazione carneo/casearia che va ad acidificare un già precario organismo
(alimentazione tipica, ahimè, di un buon 80% del mondo), bé non ci vuole poi un
matematico a tirare le somme, visto che è proprio in un ambiente acido che si
sviluppano le malattie!
Per
non parlare poi dell’avvelenamento agro-alimentare come i pesticidi, i
diserbanti, i conservanti...
C' è
poi un altro aspetto di cui bisogna tener conto ed è la paura. Infatti la paura
è stata innescata e mantenuta ad arte da una incessante e logorante propaganda
mediatica, che non ha mai smesso di terrorizzare le persone con scenari
apocalittici che sono tuttora all'ordine del giorno. Mi riferisco alle
interminabili file di casse da morto, camion dell'esercito che vanno e vengono
dall'obitorio al forno crematorio, ospedali al collasso in balìa del
virus.... È risaputo che la paura può alterare la chimica del
corpo, indebolendo ulteriormente l'organismo.
Alla
luce di quanto detto vien spontanea questa semplice domanda: un organismo così
debilitato, continuamente debilitato anno dopo anno da avvelenamenti di ogni
tipo, se poi si ammala di chi è la colpa?
È
del corona virus, no?
Non
ci sono dubbi che petrolchimico e farmaceutica abbiano devastato e avvelenato
il mondo, però secondo me questi delinquenti sono soltanto una conseguenza di
un male ben più profondo e che ha radici antiche.
Additare
un problema non significa risolvere il problema; questo è soltanto un puerile
atteggiamento di autodifesa volto a rasserenare una tormentata coscienza. È lo
stesso atteggiamento disastroso e autolesionista della medicina, che si
accanisce sul sintomo (malattia) fregandosene beatamente della causa
scatenante. Un esempio palese è la febbre, ovvero quel potente antivirale e
antibatterico che il nostro organismo mette in atto per arginare
l’intossicazione microbica. E cosa fa il guerriero in camice bianco? Ti abbassa
la febbre! Ti abbassa la febbre con la tachipirina o con qualsiasi altro
antipiretico presente negli scaffali della sempre più ricca e ben fornita
armeria chimica.
Come
dicevo poc'anzi, additare un problema non significa risolvere il problema.
Quello
che voglio dire è che suddetti delinquenti sono semplicemente i delinquenti di
turno, così come tanti altri che li hanno preceduti e tanti altri che si
avvicenderanno; il mondo, qui inteso come possesso e potere, è sempre stato
preda dell'ambizione umana, quindi bisognerebbe indagare questa ambizione
affinché noi si raggiunga una più profonda consapevolezza che non sia
semplicemente quella di additare l'ennesimo problema.
Quand'anche
questi delinquenti venissero imprigionati e si potesse quindi ritornare alla
normalità... be' sarebbe la stessa normalità che ha generato questi
delinquenti.
Niente
di nuovo, quindi. Senza un reale cambiamento nella consapevolezza di ognuno, ci
ritroveremmo sempre imprigionati in quello stesso patologico menefreghismo o irresponsabilità
o chiamatela come volete, che prima o poi ci ripiomberà nuovamente nella
disperazione.
Come
diceva un vecchio ubriacone: più grande è la bugia… se dell’inganno è rimasta
la fede.
In
fondo cosa sono scienza e religione se non le due facce di una stessa medaglia?
Un tempo c’era la caccia alle streghe, adesso c’è la caccia ai virus. Non è
cambiato niente. Perfino l’ignoranza di un popolo complice e consenziente, che
ha perpetuato l'imbecillità, è rimasta tale e quale.
L'unico
virus di cui dovremmo preoccuparci veramente è l'ignoranza umana, qui intesa
come disinformazione. Infatti è la continua e premeditata disinformazione che
prepara il terreno alle menzogne scientifiche, poiché è soltanto in questo
terreno che potranno poi attecchire tutte le balle pandemiche di ogni tipo con
conseguenti stati d'animo ormai terrorizzati e imploranti l'eucarestia
vaccinale!
Concludo
qui di seguito questa mia riflessione, nella speranza che serva da stimolo, o
meglio nella speranza che risuoni come una campanella nella coscienza di colui
che mi ascolta.
Un
po’ come succede con la malattia, ovvero quella semplice e naturale
campanellina di allarme che ci avvisa che dobbiamo cambiare il nostro stile di
vita.
La
peste nera del quattordicesimo secolo si diffuse soprattutto nei quartieri più
sovrappopolati delle città, dove gli abitanti, già debilitati dalla
malnutrizione, vivevano in condizioni precarie.
I
servizi igienici erano inesistenti. La gente espletava i propri bisogni in un
vasetto e poi li lanciava dalla finestra. Le stesse persone camminavano poi tra
rifiuti organici di ogni tipo, zigzagando tra rigagnoli putrescenti, escrementi
e pozze nere maleodoranti.
È in
questo degrado che si è diffusa la peste!
E la
colpa di chi era?
Era
dei topi, no?
Al
virus, al virus... pardon, volevo dire al topo, al topo...
Era
inevitabile l'Avvento dell'industria dei Mille Veleni!
Una
industria che salverà il mondo dal famigerato untore.