Secondo un'inchiesta de Il Giornale d'Italia, tra il 2016 e
il 2022, alcuni dei virologi italiani più noti, tra cui Matteo Bassetti, Andrea
Crisanti, Roberto Burioni, Massimo Galli e Fabrizio Pregliasco, avrebbero
ricevuto finanziamenti significativi da parte di aziende farmaceutiche e
fondazioni private. Questi fondi, che
ammontano a oltre 1 miliardo di euro a livello globale, sono stati destinati a
consulenze, partecipazioni a congressi, ricerche e altri servizi.
Matteo Bassetti ha ricevuto finanziamenti da numerose
aziende, tra cui Pfizer, Merck, Bayer, Roche e altre, per un totale di circa
370.000 euro dal 2015 al 2021. In
particolare, ha ricevuto oltre 75.000 euro nel 2018, 55.000 nel 2019 e 17.500
nel 2021 da Merck per consulenze relative al farmaco Molnupiravir. Tuttavia, questo farmaco è stato
successivamente ritirato per mancanza di efficacia.
Andrea Crisanti, oltre a ricevere finanziamenti da aziende
farmaceutiche, ha ottenuto fondi significativi da istituzioni internazionali
come la Commissione Europea, il National Institute of Health (NIH) degli Stati
Uniti e la Bill & Melinda Gates Foundation.
Ad esempio, ha ricevuto 5 milioni di sterline dalla Gates Foundation per
il progetto "Target Malaria".
Roberto Burioni, dal 2016 al 2018, ha ricevuto circa 16.000
euro da aziende come GSK, Biogen, Pfizer e Merck per consulenze e
partecipazioni a congressi.
Massimo Galli ha ricevuto circa 55.000 euro da GSK e AbbVie
per consulenze e partecipazioni a congressi.
Fabrizio Pregliasco ha ricevuto circa 13.000 euro da GSK e
Sanofi per consulenze e partecipazioni a congressi.
Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di
Sanità e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico durante la pandemia, ha
dichiarato di aver preso parte ad attività di sperimentatore e consulente per
diverse case farmaceutiche, tra cui Pfizer.
Nel periodo tra il 2016 e il 2020, l'Ospedale Bambino Gesù, dove
Locatelli è direttore del dipartimento di Onco-Ematologia pediatrica e terapia
cellulare e genica, ha ricevuto finanziamenti da Pfizer per un totale di 97.742
euro.
Questi finanziamenti sollevano interrogativi sull'indipendenza e sull'influenza delle aziende farmaceutiche nella gestione della pandemia e nella comunicazione scientifica.
Le informazioni sono
disponibili nei registri della European Federation of Pharmaceutical Industries
and Associations (EFPIA), che raccoglie dati sui trasferimenti di valore tra le
aziende farmaceutiche e i professionisti sanitari.
