lunedì 20 giugno 2022

Il lato oscuro della filantropia.

Nel 2014 in Kenya alcuni medici e 27 vescovi denunciarono il governo, l’OMS e l’UNICEF per aver somministrato a oltre un milione di donne un vaccino contro il tetano contenente un antigene che produce anticorpi abortivi.



In particolare la mente torna a ciò che accadde nel 2014 in Kenya, quando alcuni medici e 27 vescovi denunciarono il Governo, l’OMS e l’UNICEF per aver somministrato a un milione di donne un vaccino contro il tetano contenente un antigene che produce anticorpi abortivi. Queste donne (tra cui molte ragazze) ricevettero a loro insaputa un vaccino sperimentale che si scoprì essere in grado di sterilizzare la popolazione femminile.
Ma andiamo con ordine e cerchiamo di ricostruire i fatti, tenendo bene a mente i nomi e le istituzioni coinvolte.
Perché indagarono? Cosa non quadrava? Anzitutto le modalità di gestione dei vaccini e delle loro somministrazioni: le fiale arrivavano scortate dalla polizia, venivano somministrate da operatori anch’essi scortati, anzichè dall’usuale personale medico ospedaliero; in più, le dosi previste erano ben 5 in 6 mesi, a fronte delle solite 3 dilazionate negli anni e, soprattutto, le destinatarie della campagna straordinaria erano solo donne e solo in età fertile (14-49 anni).
A lanciare l’allarme in aprile era stata l’Associazione dei medici cattolici e la Conferenza episcopale del Paese che, insospettita dalla prassi e della mancanza di un’emergenza tetano, aveva fatto analizzare 6 campioni di vaccini in laboratorio, scoprendo così che questi vaccini erano prodotti unendo al tossoide tetanico anche l’ormone Beta-Hcg, ormone necessario per la gravidanza. In questo modo l’organismo avrebbe attivato una risposta anticorpale contro lo stesso ormone, impedendo futuri concepimenti. Riuscirono ad inviare diversi campioni del vaccino in diversi laboratori e a trovare così conferma ai loro sospetti.
Un comunicato dell’Associazione dei medici cattolici del Kenya ha reso noto infatti che i risultati confermarono la loro peggiore paura:
la campagna dell’OMS non mira a sradicare il tetano neonatale ma è un ben coordinato ed efficace tentativo di sterilizzazione di massa per il controllo della popolazione

qui l'articolo completo di Corvelva