sabato 22 maggio 2021

Una falsa pandemia fondata sul 96% di tamponi falsi


L’Avvocatura di Stato si è, finalmente, costituita nella causa di cui vi sono molti ricorrenti presso il Tribunale di Roma ed ha ammesso che il test PCR che si effettua in Italia ha un valor medio di cicli di amplificazione pari a 41.

L’OMS e l’ECDC hanno recentemente statuito che non si può parlare di positività al Sars-Cov-2  per test PCR che superano i 25 cicli di amplificazione molecolare.

Ciascun ciclo di PCR raddoppia la quantità di DNA sintetizzato nel ciclo precedente: capiamo bene che da 25 a 41 volte assistiamo ad un aumento esponenziale SENZA ALCUN VALORE SCIENTIFICO del rilevamento, come peraltro ben riportato anche dai tecnici di medicina di laboratorio.

“Ciò lascia a quest’ultimo e ai SISP poca scelta, se non interpretare i risultati in modo non diverso rispetto a un campione di una persona altamente positiva e dove le copie di RNA possono arrivare fino a 100 milioni o più. Il virus vivo è spesso isolabile solo durante la prima settimana di sintomi ma non dopo il giorno 8, anche con test positivi. I pazienti i cui sintomi si sono completamente risolti e 2 test a distanza di 24/48 ore sono negativi o vicini a cuttoff Ct > 34, probabilmente non hanno una malattia significativa o trasmissibile, e quindi non è necessario ritestarli. Ciò permetterebbe di risparmiare reagenti e dispositivi di protezione individuale (DPI)”.

Ciò significa che le positività riscontrare sono false fino al 96% dei tamponi realizzati. Si tratta quindi di una falsa epidemia.

Ora capite le riaperture ed il perché il Ministro Roberto Speranza afferma che all’aperto non ci si contagia, ecc… Esclusivamente perché la via giudiziaria sta arrivando al dunque? Qualcuno dovrebbe preparare le forche, come sempre è accaduto coi tiranni.

fonte: miglioverde