di Gianni Lannes
Negare oppure occultare l'orrenda evidenza. A gennaio 2021 risultano scomparsi altri 212 minori (non accompagnati) dalle strutture di cosiddetta “accoglienza” in Italia, sotto la responsabilità dello Stato tricolore. Nel sordido silenzio generale, proprio nel Belpaese, è in atto uno stillicidio di bambini e adolescenti inghiottiti nel nulla. Un fatto è certo e ufficialmente documentato: l'Italia - unitamente al Vaticano (con buona pace dell'attore Bergoglio, pappa e ciccia con il potere economico globale) e a diversi altri staterelli europei - non ha ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani. Sempre nello Stivale, in base ai dati del ministero dell'Interno, sono spariti per sempre (e mai più ritrovati nonostante le denunce dei genitori) oltre 43 mila minori dall'1 gennaio 1974 al 31 marzo 2019. Insomma, un orrore ben occultato dalle distrazioni virali.
Qui di seguito la trascrizione dell'articolo del Corriere della Sera.
Roma - Non succederebbe soltanto nelle favelas di Rio de Janeiro o nei paesi del terzo mondo travagliati da condizioni di vita disumane.
I trafficanti di organi "pediatrici" avrebbero allungato i loro tentacoli anche in Italia, inserendo la nostra penisola in una rete di contrabbando internazionale.
La terribile ipotesi viene riproposta dal professor Carlo Romano, direttore dell'istituto di medicina legale della seconda università di Napoli.
Il docente, tra l'altro componente del Comitato nazionale per la bioetica, ritiene che alcuni dei bambini scomparsi in questi ultimi anni potrebbero essere stati sottratti alle rispettive famiglie con lo scopo di prelevare reni, cornee, cuore e polmoni.
Durissima la risposta del ministro della sanità De Lorenzo: "è una notizia priva di fondamento - è il suo adirato commento -. Mi rammarico che un professore universitario di grande dignità diventi irresponsabile proprio alla vigilia di elezioni politiche che lo vedono candidato della DC a Napoli. Grazie alla ferrea regolamentazione di cui ci siamo dotati, da noi queste cose non potrebbero mai succedere".
Il ministro ha poi convocato il consiglio superiore di Sanità invitando Romano a riferire ciò di cui è a conoscenza.
Il medico napoletano non dispone in realtà di prove concrete, ma basa le sue allarmanti supposizioni su due elementi: "innanzitutto - spiega - i bambini rapiti appartengono a famiglie molto povere e numerose. Inoltre di questi disgraziati fanciulli non si ritrova più alcuna traccia. I loro cadaveri spariscono nel nulla. I clienti dei trafficanti di organi, in genere, sono persone molto facoltose che non vogliono mettersi in lista e attendere l'arrivo attraverso procedure normali di un organo compatibile.
I terminal di questa disumana forma di contrabbando sarebbero cliniche per ricchi del Sudamerica specializzate in trapianti illeciti e in cui operano medici compiacenti che si fanno pagare fior di milioni.
Ipotesi che comunque qui da noi non hanno mai avuto riscontro. Si è anzi scoperto che una buona parte dei bimbi scomparsi in modo misterioso erano stati venduti dai genitori per adozioni illegali.
"Per stroncare questo commercio - conclude il professor Romano - è necessario attuare una politica di incentivazione delle donazioni".
In America Latina il commercio d'organi è un capitolo doloroso. Notizie di piccoli utilizzati per l'espianto giungono in continuazione dal Guatemala, dall' Honduras e dal Salvador, ma non sono mai state suffragate da prove concrete anche perché questo mercato è protetto dall' omertà dei medici. Non c'è da stupirsi che simili turpitudini succedano in paesi dove capita di leggere sul giornale annunci del genere: "A.A.A. rene in buono stato offresi al prezzo di un milione e mezzo".