Grazie anche all’intervista su ByoBlu, che è ormai giunta a
oltre 225.000 visualizzazioni, la mia teoria per cui il virus non è mai stato
isolato, e che dunque i tamponi non possono funzionare perché privi di standard
affidabile, è circolata parecchio. Il risultato è stato molta gente convinta,
ma anche molti insulti, da quelli che mi danno del pazzo o del bugiardo, fino
ad arrivare al Burioni che mi da del babbeo.
Interessante come nessuno di costoro si prenda la briga, o
voglia rischiare, di entrare nel merito delle mie affermazioni, ma anzi, come
terrorizzati dal dover discutere argomenti che sanno di non poter confutare,
cercano di esorcizzare la verità con gli insulti e la cancellazione, per quanto
virtuale, dell’avversario.
Io ho sostenuto, tra le altre cose, che il virus non si può
considerare isolato: viene chiamato “isolato” una matrice complessa, costituita
dal liquido faringeo o bronco-alveolare più o meno centrifugato, in cui,
secondo i miei calcoli ci sono circa 30 miliardi di particelle simil virali
(acidi nucleici umani e di batteri, esosomi, etc.), e questa matrice complessa,
senza che si sappia se ci sia e quanto ce ne sia del virus, è definita il
“virus isolato”.
Ma ora, ho finalmente trovato la prova ufficiale che quanto
affermo è la verità, il virus non è mai
stato veramente isolato! Lo riconoscono inequivocabilmente, sia la Commissione
Europea che il CDC USA, l’organismo sanitario nazionale più importante del
mondo.
Partiamo dalla Commissione Europea, che nel suo documento
del 16 Aprile scorso scrive:
“Since no virus isolates with a quantified amount of the
SARS-CoV-2 are currently available…” (European Commission, Working Document of
Commission Services, Current performance of COVID-19 test methods and devices
and proposed performance criteria, April 16 2020, p.19).
“Poiché non è disponibile nessun isolato del virus con una
quantità data del SARS-Cov2…”.
Prima di analizzare nel dettaglio questa affermazione, che
comunque mi pare self-evident (evidente di per sé), vediamo cosa scrive il CDC:
“Since no quantified virus isolates of the 2019-nCoV are
currently available…” (Center for Disease Control and Prevention, Division of
Viral Diseases, CDC 2019-Novel Coronavirus (2019-nCoV) Real-Time RT-PCR
Diagnostic Panel, 13/07/2020, p.39).
“Dato che non è disponibile nessun isolato quantificato del
virus 2019-nCoV…”
Insomma, sia l’Europa che gli USA dicono la stessa cosa:
chiamano “virus isolato” un materiale in cui il virus non è stato quantificato.
Ma se non è stato quantificato, come fa ad essere un virus isolato? In
qualsiasi lingua, isolato significa separato da qualsiasi altra sostanza, e
dunque costituente l’isolato al 100%. Quando si fa un estratto, ad esempio di
ficocianine, ci si accontenta dell’80% per dire che si tratta di ficocianina
pura: non è veramente così, ma la si accetta come convenzione perché ci si
accontenta dell’80%. La ficocianina la si conosce nei dettagli, è stata
pienamente identificata a caratterizzata, e dunque si può quantificare. Ma qui,
non si sa neppure quanto sarebbe il virus!
Questo intanto prova che ciò che viene chiamato “virus
isolato” è, come ho sempre sostenuto, una matrice complessa di cui il virus
costituirebbe solo una percentuale. Ma che percentuale: l’1%, il 5%, il 50%?
Boh, non si sa, potrebbe essere costituito al 99% di altro, ma lo continuiamo a
chiamare “isolato”!
E c’è di più: se io conoscessi il virus, se lo avessi
identificato adeguatamente, lo saprei riconoscere all’interno della matrice
complessa, e dunque lo potrei quantificare. Il fatto che nessuno lo abbia
quantificato, come ammettono sia la Commissione EU che il CDC, significa che il
virus, oltre a non essere mai stato veramente isolato, non è mai stato neppure
identificato, descritto e caratterizzato nella sua costituzione naturale, perché
altrimenti lo si sarebbe potuto quantificare all’interno della matrice
complessa. Ciò implica che tutte le sequenze geniche che ci vengono presentate
come il “virus isolato”, non sono che costruzioni ipotetiche elaborate al
computer, meri artifici!
Da ultimo, se non abbiamo mai né isolato né identificato il
virus, cosa c’è nei tamponi? Cosa c’è nei vaccini in preparazione? E
soprattutto come si fa a dire che questo presunto virus, che allo stato attuale
della conoscenza è completamente sconosciuto, sia responsabile di quale che sia
patologia?
Sono domande a cui la scienza dei burionidi dovrebbe
rispondere, ma che semplicemente farà in modo di ignorare e deridere perché non
se ne parli…