Vengo da Pitagora, disegnatore di triangoli, note musicali
e leggi armoniche. Fu ispirazione per Archimede, mente geniale del mondo
antico, le cui leggi ancora oggi ci guidano.
Vengo da Erofilo di Calcedonia e da Erasistrato, fondatori
della grande scuola medica di Alessandria.
Vengo da Parmenide di Velia, quello del “datemi una febbre
alta e ne saprò fare mirabilie”.
Vengo da Ippocrate, del “primum non nocere”, del “la Natura
è sovrana medicatrice di tutti i mali”.
Vengo dal buddismo, dal taoismo, dall’induismo e dai Veda,
da visioni del mondo non antropocentriche, dove anche le tartarughe di mare –
con milioni di anni di storia – meritano rispetto.
Vengo da Hypatia di Alessandria, prima astronoma e
matematica, fatta a pezzi per aver osato essere più colta e libera di chiunque.
Ancora oggi simbolo di emancipazione e pensiero.
Vengo da Giordano Bruno, arso vivo per aver immaginato
infiniti mondi e per aver osato pensare con la propria testa.
Passo da Leonardo da Vinci e da Galileo Galilei, entrambi
vittime dell’arroganza del potere.
Vengo da Paracelso, spirito rinascimentale libero, medico e
alchimista, che imparava più dai poveri che dagli accademici, e si laureò a
Ferrara.
Vengo da Voltaire, convinto che finché esisterà un solo
macello sulla Terra, l’uomo non troverà pace.
Vengo da William Osler, che diceva che il vero medico non
cura, ma educa a vivere lontano da farmaci, vaccini e sostanze chimiche.
Vengo da Claude Bernard, che smascherò Pasteur sostenendo
che la malattia è amica, segnale del corpo che si purifica.
Vengo da Padre Taddeo di Wiesent, che insegnava come si
muoia di sangue intossicato e linfa stagnante, non di cardiopatia.
Infine, vengo dalla Health Science Igienistica americana di
Herbert Shelton, e dai suoi eredi: Alec Burton, Ralph Cinque, Robert e Nathan
Pritikin, pionieri di cliniche dove si entra in carrozzella e si esce a passo
leggero, senza stampelle e con scarpe da ginnastica.
Vengo da qui.
E ho il dovere di ricordarlo.
Valdo Vaccaro