venerdì 26 giugno 2020

Sentite cosa dice il dottor Miclavez




A un certo punto il dottore dice: ma il virus che cavolo c'entra? Io vado in cima alla montagna (il monte Rosa), casco in un crepaccio e finisco dentro un fiumiciattolo d'acqua che si stava sciogliendo... mi tirano fuori dopo due ore, vado al rifugio capanna margherita che si trova a 4000 metri e poi durante la notte mi viene la broncopolmonite: cosa è stato il virus che è venuto su in funivia, oppure avevo dentro di me la capacità di creare anche malattia.
Bisogna cambiare paradigma su batteri e virus cattivi che ci odiano a morte, e ritornare alla igiene naturale... 


Vista l'importanza di queste ultime parole del dottor Miclavez , ho ritenuto opportuno integrare la sua affermazione con parole altrettanto importanti che ho estrapolato da una tesina del 2009 di Valdo Vaccaro.  


"Per la medicina moderna, allopatica od omeopatica che sia, la malattia è un’entità esterna ed estranea, un’individualità ed un centro di potere staccato da noi, qualcosa che per caso, per volere di Dio o del diavolo, ci viene a colpire e ci fa ammalare. Occorre dunque mobilitare tutte le nostre contraeree, tutti i nostri autoblindo, tutti i nostri missili terra-aria, e colpire tali invasori e tali Lanzichenecchi, chiamati microbi, batteri o virus...

Il concetto naturale-igienistico di malattia è totalmente diverso, e sono pure del tutto diversi gli atteggiamenti e le soluzioni terapeutiche o cure che si propongono.
La malattia è un meccanismo logico-regolatorio, non è affatto un ente estraneo staccato dal nostro contesto vitale, un’entità nemica, un invasore casuale che viene da lontano, un diavolo o uno spirito maligno, o un perverso microbo che gioca sadicamente a distruggerci.
La malattia non è che il retro della stessa medaglia che ospita la nostra salute. Ed è per quello che ogniqualvolta si sentono frasi pompose del tipo Sconfitta del cancro entro il 2020, sconfitta del diabete entro il 2015, sconfitta dell’HPV papilloma virus entro il 2025, fanno ridere anche i sassi.
Sarebbe come annunciare la sconfitta del giorno e della notte, come promettere la sconfitta del dolce e dell’amaro, o la cancellazione dello ying e dello yang, ovvero dell’attrazione fisica tra uomo e donna, entro una certa data...

La malattia non è nemica, non è fenomeno strano, illogico e perverso.
Essa indica che ci sono stati degli errori comportamentali, psicologici, spirituali, nutrizionali, e che ci sono comunque delle tossine in via di espulsione.
Essa si manifesta con dei sintomi, che sono solo segnali, allarmi, spie rosse attivate da qualche problema elettrico alla batteria o alle candele, da una scarsità di carburante a disposizione, da intasamento di filtri, da sgonfiamento pneumatici, da carenza di olio al sistema frenante o al motore, da surriscaldamento per problemi di radiatore.
Scagliarsi contro quelle spie rosse, demolirle col martello del farmaco, col bisturi della chirurgia, con la forza penetrante del laser, non risolve un accidente, ma complica e peggiora spesso le cose, in quanto ci dà l’illusione di aver risolto il problema, di aver sconfitto la malattia, mentre abbiamo solo disattivato l’allarme, lasciando la vera malattia inalterata e pronta a colpirci con maggiore pericolosità...

La malattia dunque intesa come dolore o disagio evidente ed apparente, non è malattia nemica-esterna, ma benettia amica-interna.
Essa è una collaboratrice, una creazione del nostro sistema immunitario…"

Malattia nemica o malattia amica?    di Valdo Vaccaro